Friedrich Holderlin | AforismiCitazioni.it

Le ore di gioia sono le stelle nel firmamento della nostra vita.

Vuoi nel tramonto
bagnarti lieto? Già s'è spento, e la terra è fredda,
e frulla l'uccello della notte
sinistro innanzi ai tuoi occhi.

L'uomo, nella sua giovinezza, crede di essere così vicino alla meta! Tra tutte le illusioni create dalla natura per venire in soccorso alla nostra fragilità, questa è certo la più bella.

Che cosa sarebbe la vita senza speranza? Una scintilla che sprizza dal carbone e si spegne; e come nella torbida stagione si ode una folata di vento, che spira un istante e poi va morendo, così sarebbe pure di noi!

Dove c'è pericolo lì cresce anche la speranza.

Che m'importa del mondo che va a fondo - non voglio sapere nulla di quello che accade al di fuori della mia isola beata!

Dimentichiamo che esiste un tempo e non stiamo a contare i giorni della vita!

Fichte è un titano che lotta per l'umanità e il suo raggio di azione non resterà limitato alle pareti della sua aula.

L'armonia è stata mia madre nella canzone degli alberi ed è tra i fiori che ho imparato ad amare.

Ciò che ha sempre reso lo stato un inferno in terra è stato proprio il tentativo dell'uomo di renderlo un paradiso.

Nulla può crescere e nulla così profondamente dissolversi, come l'uomo.

Dove potrei rifugiarmi se non avessi cari i giorni della mia giovinezza?

Lì dov'è il pericolo
c'è anche la via di salvezza.

Oh! un Dio è l'uomo allorchè sogna, un mendicante quando riflette.

Nei miei giovani anni di mattina avevo allegrezza,
Di sera lagrime, ora che ho più età,
Comincia dubbioso il mio giorno,
Ma sacra e serena è per me la sua fine.

Vi è un tempo dell'amore come v'è un tempo in cui si vive nella culla felice. Ma la vita stessa ce ne sospinge fuori.

Io non domando più dove sia; era nel mondo e può nel mondo tornare. Ora è soltanto più nascosto in esso. Io non domando più cosa sia: io l'ho veduto, lo conosciuto.

Se volevo cercarla con l'occhio, si faceva buio innanzi a me; se mi volevo volgere a lei con una paroletta, mi soffocava in gola.

Suoni pure per tutte le virtù l'ora estrema! Io sento per te, te, il canto del tuo cuore, o amata! e trovo vita immortale, ove tutto si spegne e appassisce.

è pure eternamente certo e si rivela ovunque: quanto più innocente, più bella è un'anima, tanto più intimamente vive con gli altri esseri felici, che soliamo chiamare inanimati.

Scrivere è un'occupazione solitaria. Avere qualcuno che crede in te fa una grande differenza.

L'ultima cosa che ricordo di noi è una foglia che cade facendo rumore.

Pagina autore: Golda Meir
Frasi in archivio: 36

Golda Meir, nata Golda Mabovič, o con la grafia alternativa Golda Mabovitch (in ebraico גוֹלְדָּה מֵאִיר Kiev, 3 maggio 1898 – Gerusalemme, 8 dicembre 1978), è stata una politica israeliana, quarto premier d'Israele (1969) e prima donna a guidare il governo del suo Paese, terza a ricoprire tale posizione a livello internazionale.