James Joyce | AforismiCitazioni.it

Il segreto della letteratura consiste nell'arte di alludere.

L'artista, come il Dio della creazione, rimane dentro o dietro o al di là o al di sopra della sua opera, invisibile, sottilizzato fino a svanire, indifferente, intento a limarsi le unghie.

I costruttori di gabinetti e di cloache non saranno mai signori del nostro spirito.

Cristoforo Colombo, come tutti sanno, viene onorato dai posteri perché è stato l'ultimo a scoprire l'America.

Qual è l'età dell'anima umana? Come essa ha la virtù del camaleonte di mutar colore a ogni nuovo incontro, d'esser gaia con chi è allegro e triste con chi è depresso, così anche la sua età è mutevole come il suo umore.

Cercherò di esprimere me stesso in qualche modo di vita o di arte il più liberamente e il più compiutamente possibile, usando a mia difesa le sole armi che mi concedo di usare: il silenzio, l'esilio e l'astuzia.

Altri trecento nati, lavano via il sangue, tutti lavati nel sangue dell'agnello, piangono maaaaaa.

Se ho scelto Dublino per scena è perché quella città mi appariva come il centro della paralisi.

Il caso mi fornisce tutto ciò di cui ho bisogno. Io sono come un uomo che inciampa nel cammino. Il mio piede colpisce qualcosa, mi chino ed è esattamente quello che voglio.

La Fantasia mette radici dove la realtà vuol morire.

Può l'escremento o un bambino o un pidocchio essere un'opera d'arte? Se no, perché no?

Un uomo di genio non fa errori. I suoi errori sono voluti e sono portali di scoperta.

Il pensiero che a pagare sia l'altro è la salsa migliore al mondo.

Io desidero stringere tra le mie braccia l'affabilità che non è ancora venuta al mondo.

Cercare lentamente, con umiltà e costanza, di esprimere, di tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò che essa genera, dal suono, dalla forma e dal colore, che sono le porte della prigione della nostra anima, una immagine di quella bellezza che siamo giunti a comprendere... questo è l'arte.

Quando nasce l'anima di un uomo in questo paese, le vengono gettate reti per impedirle di fuggire. Mi parli di nazionalità, di lingua, di religione. Io cercherò di sfuggire a quelle reti.

Dal campo da gioco i ragazzi lanciarono un grido. Un fischio sibilante: goal. E se quell'incubo ti desse un calcio indietro?

Il vino fulgido sul palato indugiava inghiottito.
Pigiare nel tino grappoli d'uva. Il calore del sole, ecco che cos'è.
È come una carezza segreta che mi risveglia ricordi.

Lei danza nelle luride tenebre e la foschia esala odore d'aglio. Un marinaio, dalla barba color ruggine sorseggia da un calice rum e la guarda. Una lunga lussuria silenziosa alimentata dal mare. Lei danza, sgambetta, dimenando le anche da scrofa e i fianchi, agitando sulla pancia gonfia un uovo color rubino.

Abbiamo bisogno di più consapevolezza della natura umana, perché l'unico pericolo reale che esiste è l'uomo in se stesso... Non sappiamo niente dell'uomo, molto poco. La sua psiche dovrebbe essere studiata perché siamo l'origine di tutti i mali che esistono.

Scrivere è un'occupazione solitaria. Avere qualcuno che crede in te fa una grande differenza.

L'ultima cosa che ricordo di noi è una foglia che cade facendo rumore.

Pagina autore: Golda Meir
Frasi in archivio: 36

Golda Meir, nata Golda Mabovič, o con la grafia alternativa Golda Mabovitch (in ebraico גוֹלְדָּה מֵאִיר Kiev, 3 maggio 1898 – Gerusalemme, 8 dicembre 1978), è stata una politica israeliana, quarto premier d'Israele (1969) e prima donna a guidare il governo del suo Paese, terza a ricoprire tale posizione a livello internazionale.