John Henry Newman | AforismiCitazioni.it

È tanto assurdo litigare con gli uomini, quanto torturarli, per farli credere.

Spesso ci capita di scoprire la presenza di Dio nella nostra vita solo dopo, quando guardiamo indietro.

Non si fa niente senza sofferenza e senza umiliazione, e tutto può essere fatto con questi mezzi.

Gli insensibili si fissano sulle visioni, e sono fermati dai suoni; e ciò che vedono e sentono sono soltanto vedute e suoni. L'intelletto dell'uomo, al contrario, trae energia quanto il suo occhio o le sue orecchie, e percepisce nelle visioni e nei suoni qualcosa che va oltre questi.

Molta gente pensa di essere diversa dagli altri e quello che accade è che non hanno abbastanza capacità di parlarsi gli uni con gli altri.

Anche i migliori hanno bisogno del dolore per poter rimanere sobri.

Ogni istante ha un senso; si tratta di coglierlo.

La capacità coglie nel segno quando la presunzione sorpassa il bersaglio e la diffidenza lo manca prima.

Prendiamo le cose così come le troviamo: non tentiamo di distorcerle in ciò che non sono. Noi non possiamo creare dei fatti. Tutti i nostri desideri non possono cambiarli. Noi dobbiamo usarli.

A Roma la vista è nitida dalla cima del colle Vaticano, ma la parte sottostante è piena di palude malarica.

Un uomo non farebbe nulla se aspettasse fino a poterlo fare così bene che nessuno possa trovarvi dei difetti.

Se esistiamo per grandi progetti, siamo chiamati a grandi pericoli.

La crescita è l'unica testimonianza di vita.

Possiamo credere a ciò che abbiamo scelto. Siamo responsabili per ciò che scegliamo di credere.

Ho impiegato tutta la vita per imparare a pregare un quarto d'ora.

In un mondo superiore può essere altrimenti, ma qui in basso per vivere è necessario cambiare ed essere perfetto significa avere cambiato molte volte.

Ognuno confronti quanto ha pregato nel momento della prova a quanto ha ringraziato quando le sue preghiere sono state esaudite.

Scrivere è un'occupazione solitaria. Avere qualcuno che crede in te fa una grande differenza.

L'ultima cosa che ricordo di noi è una foglia che cade facendo rumore.

Pagina autore: Golda Meir
Frasi in archivio: 36

Golda Meir, nata Golda Mabovič, o con la grafia alternativa Golda Mabovitch (in ebraico גוֹלְדָּה מֵאִיר Kiev, 3 maggio 1898 – Gerusalemme, 8 dicembre 1978), è stata una politica israeliana, quarto premier d'Israele (1969) e prima donna a guidare il governo del suo Paese, terza a ricoprire tale posizione a livello internazionale.