Accettare | AforismiCitazioni.it

Quando rifiutiamo di accettare i nostri limiti, la Natura, che è una severa realista, ci ripaga.

Far parte di una comunità significa accettare il compromesso tra le proprie esigenze e quelle degli altri, che hanno pari diritto di cittadinanza.

L'immagine ideale di sè diviene quella che consente ai ragazzi di essere notati, accettati, amati: è l'immagine del consenso.

Non accettare nulla che sia giusto o abbastanza buono.

Per noi attori il cinema è un compromesso, lo accettiamo per diventare più popolari e far venire la gente a teatro, che è il nostro vero habitat.

Sono molto dura con me stessa, ma sto cercando di cambiare prospettiva, di accettarmi per quella che sono, con tutte le mie debolezze.

Accetto gli scettici, bisogna avere delle sfide.

La libertà, prima di accettarla, va pianificata e, infine, goduta.

Accettare la civiltà quale essa è significa praticamente accettare la decadenza.

Il bipensiero implica la capacità di accogliere simultaneamente nella propria mente due opinioni tra loro contrastanti, accettandole entrambe.

Se per mantenere la pace occorre accettare la schiavitù, allora sia la guerra, alla quale non c'è alternativa se non la scelta del martirio.

L'ultima responsabilità ricade su colui che accetta di assistere a uno spettacolo tanto facile da rifiutare.

Tutte le tue preoccupazioni derivano dal tuo ego. L'ego ti acceca e ti impedisce di accettare la realtà.

Certe cose sono al di fuori del nostro controllo e noi possiamo solo decidere se accettarle oppure continuare a soffrire.

La rabbia non è mai una reazione accettabile, perché nulla di buono è mai nato dalla rabbia. Non risolve alcun problema, ne crea solo di nuovi.

La vita è più facile di quanto tu possa immaginare; tutto ciò che serve è accettare l'inaccettabile, fare senza l'indispensabile, e sopportare l'intollerabile.

Accetto l'invecchiamento e la morte e mi piacerebbe restare in salute il più possibile durante ogni tappa di questo processo.

Chi regala qualcosa di grande non trova riconoscenza, perché chi lo riceve ha già troppo peso nell'accettarlo.

La storia di un popolo oppresso è nascosta nella menzogna e nei miti accettati dai conquistatori.

Credo proprio di averlo accettato fin dal momento in cui ho aperto gli occhi. Che sono un irrecuperabile lavativo.

Scrivere è un'occupazione solitaria. Avere qualcuno che crede in te fa una grande differenza.

L'ultima cosa che ricordo di noi è una foglia che cade facendo rumore.

Pagina autore: Golda Meir
Frasi in archivio: 36

Golda Meir, nata Golda Mabovič, o con la grafia alternativa Golda Mabovitch (in ebraico גוֹלְדָּה מֵאִיר Kiev, 3 maggio 1898 – Gerusalemme, 8 dicembre 1978), è stata una politica israeliana, quarto premier d'Israele (1969) e prima donna a guidare il governo del suo Paese, terza a ricoprire tale posizione a livello internazionale.