Frase di Maurizio Lastrico

Da bambino parlavo da solo, mi facevo la radio, e avevo un papà con un umorismo spettacolare: guardava i comici, da Nino Frassica a Corrado Guzzanti, e sognavo nella mia testa di poter fare qualcosa di simile. Per quei comici, da I Cavalli Marci a Elio e le Storie Tese, provavo un misto di stupore e di invidia.

Lo stupore! Vi raccomando lo stupore: la meraviglia, come se scoprissimo in ogni cosa qualcosa di nuovo... Scoprite e lasciate che lo spirito esulti di stupore.

Lui voleva sempre che gli raccontassi delle storie e allora gli raccontavo le mie. Storie in cui non sempre vince il bene e non sempre l'orco va ammazzato. Storie in cui la pazienza è un'azione e la sfortuna non è una giustificazione. Storie in cui l'amore non deve diventare suicidio ma un dono a chi lo vuole. Storie in cui la differenza la fa chi sa perdere pulito contro chi vince sporco. Lui voleva sempre che gli raccontassi delle storie e allora gli raccontavo le mie. Lui mi ascoltava in silenzio e intanto, si viveva le sue.

Vosch: "Quand'ero bambino parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino, ma divenuto uomo ciò che era da bambino l'ho abbandonato". Queste parole non hanno mai avuto tanto valore quanto adesso che ho davanti voi, che siete la nostra speranza, il nostro futuro, la migliore e più lampante conferma di chi siamo e per cosa lottiamo.

Siete marci, più marci di qualsiasi cadavere!

La bimba camminava lentamente, rasentando il muro, per la via stretta e tortuosa dei Mercanti. Ella non guardava nelle botteghe, non alzava gli occhi a quella lunga striscia di cielo che appariva fra le alte case, non guardava neppure dinnanzi a sè. Guardava le pietre, come se le contasse. Camminava, senza curarsi del fango del selciato, degli urtoni che le davano, di qualche rara carrozza che passava.

Una delle qualità più belle dei genovesi è l'autoironia. L'umorismo viene usato o per esorcizzare terribili disgrazie o per festeggiare dei grandi trionfi. La gente a Genova mi prende in giro, mi dice "è arrivato Mastroianni". La verità è che siamo follemente innamorati della città al punto che prenderla in giro rappresenta un pò il classico umorismo che si esercita con un amico.

Zelig è l'accademia della comicità.

Quando sono in mezzo agli attori, quando faccio serie tv come Don Matteo mi presento come comico; quando sono sul palco di Zelig invece dico che faccio l'attore. Così la vivo da outsider, senza mettere tutte le fiches sul tavolo; lavoro in difesa, mi muovo meglio, si aspettano di meno.

Scrivere è un'occupazione solitaria. Avere qualcuno che crede in te fa una grande differenza.

L'ultima cosa che ricordo di noi è una foglia che cade facendo rumore.

Pagina autore: Golda Meir
Frasi in archivio: 36

Golda Meir, nata Golda Mabovič, o con la grafia alternativa Golda Mabovitch (in ebraico גוֹלְדָּה מֵאִיר Kiev, 3 maggio 1898 – Gerusalemme, 8 dicembre 1978), è stata una politica israeliana, quarto premier d'Israele (1969) e prima donna a guidare il governo del suo Paese, terza a ricoprire tale posizione a livello internazionale.