Frase di Thea Matera
Un cane sta col muso allato, sull'ala pesta, sulla tua fitta piaga clina il petto, s'afforma a gromo il vello, un bioccolo di luna. Ti rimane accanto e tace, quando nel vuoto guardi alla finestra e l'orizzonte è solo una riga di matita sulla pagina bianca, quando nessuno comprende il tuo silenzio, il peritoso griccio, il volto che s'incupa. Fidato s'ammuta, e ti fissa, ti assolve dal moto che si scuora... dall'anima, dalla pupilla intatta si fa impalpabile una luce, sino ai tuoi occhi. (MON CHIEN BRIZIU) (GIORNATA MONDIALE DEL CANE 2022)
Inserita il 28/08/2022 alle ore 11:07
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Frasi affini
S'è distanziata l'ombra dalla meridiana, gira sul fuso il mondo e la sua ruota, - siffatti l'àncora ed il calcagno - sulla prodaia, fissati come chiodi, flagrano capelluti sfagni. Chiude gli occhi, tutto tace, sulla provenda, plicata a dense strisce, mansueta scorre l'anima in un corpo di limace. Senza riposo rotava il chiurlo, girava sul pennone come goccio l'astrolabio, si salvò il pompelmo fra le rose, in mare aperto il periplo a levante decantava il blu di Prussia del piumaggio. Dalla sediòla scambiò per apparenza il pianto di cicale, di solito non liquefa la foglia la confidenza fatta, come un sorriso di traverso fa la pesta di caprini, dall'abbaino, in disparte, raffila un arrotino il disegno delle nasse. In crogioli e matracci distillava il senso delle cose, temperava nel piatto la sua mela, s'affacciavano nella controra, come due occhi, gli orologi, e non si sperde - dagli tempo - sconnesso il solido in due punti... scese a pennello il guscio sull'artista, la rara convinzione di fragorose nuvole, la mola che sfugge all'orma di due distinte fragole. Sa di sale - è già partita - l'onda disciolta come neve, dove la voce diventa bosco, insetto che disvuole l'acqua di garofani, mutavano le triglie nell'acquaio, la fibra dell'alga sulla scrivania. Che fine ha fatto, disteso, appollaiato sul ramo di camoscio, adiacente all'ago della bussola divorava fino all'ultima parola, semmai disfece la coerenza il polline sulla veranda, s'aggiunse pure in là della pagliola il cespo millefoglie di lattuga; chissà se il cembalista suonerà le prime sette note del notturno, accresce in lui la netta meraviglia di sfuse primavere nei bistrot, nei graffiti sulle porte dei mètro. PASCORE (Eingedenken).
Inserita il 20/03/2023 alle ore 15:32
Il Poeta guarda alla vita fissando la finestra, scorgendo l'anima nei rami, scrutando il respiro impalpabile del cielo. Protervo fiore tra suole impolverate, sulla riva divelta e sfatta, irridente acrobata su traversine di seta. Gira in bicicletta per le strade vuote masticando sillabe e fonemi, a bagnarsi gli occhi di luce, a guardare stormi di allodole volare, il nembo pendulo sospeso sul trapezio. Restano tra le righe, le parole, si dilatano le pupille di pozzi nascosti, dove l'acqua rifulge e s'eterna, dove, a schiere, sprofondano le stelle. E cerca il sole, la goccia d'acqua che si fa lacrima sul volto della pietra, il pi greco dello sciame, il mare riflesso sui muri bianchi delle case, dove ricadono glicini a grappoli mentre nubi s'affoltano su chiome di vaniglia e l'umbella. Càpita di restare seduti su ciocchi traversi ad aspettare l'alba, ad ascoltare il frinire di cicale stanche, il rombo dell'aereo che assorda, di camminare sui sassi appuntiti di terre antiche, fissare l'ultima bolla di sapone addormentarsi sull'erba. M'insegni a guardare oltre la pioggia, al di là di ombre indolenti, del riverbero della magnolia. SUNLIGHT ON THE HOAR FROST (La luce del sole sulla brina)
Altre frasi di Thea Matera
Attenderò il tuo manifesto passo nella pioggia d'agosto di sbiancate volte, sulle campate sponde di stelle cadenti, e mi ritroverai, al di là del piceo serro, nell'orbita di raso, negli occhi di chi ti sarà accanto, accosto alla pietra muta seduta sopra una sillaba di sale. Furente come l'acqua che rovescia gli argini traverserò rinserrati sogli, predaci abissi, l'orizzonte e la risacca, strozzati alvei di acquaioli dopo la tempesta. Risalirà la tua voce dai ramosi zocchi di boscaglia ne coglierò il suono anche nel vento, tra i rovi delle mie paure, serberò gli attimi di sabbia fra le pieghe delle mani e cingerò l'orma delle tue vele sfidando il buio, con le ali dentro al petto. DIAPSÀLMATA (Preludio).
Inserita il 25/03/2023 alle ore 13:30
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Scritto da Utente anonimo
Il 11/12/2024 alle ore 14:38
Una frase che sembra una poesia
In risposta al commento di Utente anonimo
Scritto da Utente anonimo
Il 05/12/2024 alle ore 15:46
Da dove è tratta?
Tratta dalla commedia "Measure for Measure" di William Shakespeare
Dio non ha voluto popolare la Terra di stoici come Socrate, ma di uomini e cioè di esseri capaci di coraggio e al tempo stesso soggetti alla paura, esattamente come accadde al Gesù fatto uomo.
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