Frase di Lorenzo Mazzoni

Chi comandava era il Duce, ma ebbe la furbizia di non prendere a calci in culo il Re, lo lasciò al suo posto, come un burattino. E siccome il Re sapeva di essere debole, vecchio e decrepito, lasciò che il Duce facesse i suoi porci comodi.

Scipione: Oggi, oh senato scordarello, è l'anniversario della battaglia de Zama!
Aulo Agelio: Porca mignotta! E chi ce pensava più?
Marco Claudio Marcello: Che te devo dì... io, cò 'ste ricorrenze...
Quinto Fabio Massimo: Sì, e io pure quelle de mì moje me scordo, capirai!
Senatore decrepito [A un altro senatore decrepito]: Io sono rincoglionito... mi meraviglio di te che sei un ragazzo!

Un uomo di grande virtù, se non ebbe nemici fuor dal comune, ebbe certamente buoni amici. Se non ebbe nemici straordinari che lo costrinsero a essere accorto, certamente ebbe buoni amici che lo aiutarono.

- Pinocchio: Me. Lo. Merito! Uffa, e il Grillino me l'aveva detto. Ma io sono un burattino testardo e piccoso. Ma d'ora in poi, faccio proponimento di cambiare vita, voglio essere bravo, a modo, onesto e voglio andare a scuola a lavorare.
- Lucignolo: Bravo grullo.
- Pinocchio: Uh!? Chi è?
- Lucignolo: T'hanno domato, eh burattino?

Danny: Non ci mise molto Derek a farsi un nome, e Cameron sapeva esattamente come usarlo. Mandò Derek dai ragazzi, da quei poveri frustrati, da tutti quelli che erano stanchi di prendere calci nel culo da bande di neri e messicani. Non essere un teppista qualunque, diventa parte di qualcosa.

Chi ha in mano il potere, ci vuole semplici spettatori passivi. [...] E non ci hanno dato nessun altro diritto di scelta, a parte l'occasionale (puramente simbolico) e partecipatorio atto del voto... Vuoi il burattino di destra, o il burattino di sinistra?

Se ti fidi di un uomo ti devi anche fidare di quelli di cui lui si fida.

Forse era gramsciano. E cosa cazzo votava un gramsciano alle elezioni comunali del 2009?

L'uomo coraggioso si vede quando è solo.  

Scrivere è un'occupazione solitaria. Avere qualcuno che crede in te fa una grande differenza.

L'ultima cosa che ricordo di noi è una foglia che cade facendo rumore.

Pagina autore: Golda Meir
Frasi in archivio: 36

Golda Meir, nata Golda Mabovič, o con la grafia alternativa Golda Mabovitch (in ebraico גוֹלְדָּה מֵאִיר Kiev, 3 maggio 1898 – Gerusalemme, 8 dicembre 1978), è stata una politica israeliana, quarto premier d'Israele (1969) e prima donna a guidare il governo del suo Paese, terza a ricoprire tale posizione a livello internazionale.