Frase di Francesco Agati

La fiducia istituzionale crolla dappertutto, ma nella città del Golfo non funziona niente (veramente niente), si diffonde anno dopo anno, il senso di ingiustizia, di rassegnazione, di delusione e di fuga da una città abbandonata da Dio e dagli uomini. Gela è più simile ad una cittadina iraniana o afgana che europea, la giustizia è inaffidabile, la sanità inesistente, le infrastrutture un sogno, il sociale un'utopia...., l'antimafia, legalità e antiracket, sono solo un modo di arricchimento individuale, il tutto con un contorno di disinformazione dittatoriale proveniente dalle sovvenzioni o appartenenze di rispetto.... La politica gelese è ridicola! arrogante! e ignorante, il politico gelese privo di preparazione e cultura fa ridere in tutte le sedi istituzionali, e in tutto questo caos la gente scappa, gli imprenditori non investono, Eni inquina e si arricchisce con il petrolio del sottosuolo gelese che non ha portato benessere ma solo tumori, malformazioni e criminalità di bassissimo livello. Il gelese per questa situazione di anarchia istituzionale è privo di parola, inaffidabile, falso, e diffamatore il sistema Gela ha messo tutti contro tutti senza motivo.

Gela è una città millenaria, la storia si respira e si tocca in ogni angolo della città, la natura ha donato la migliore spiaggia al mondo, mille colori di albe e tramonti, la seconda più estesa piana della Sicilia.Nei secoli è stata terra di conquista fenici, caltaginesi, greci, romani, turchi, americani sono passati in questa città al centro del mediterraneo. Dovrebbe essere una delle città più ricche del Sud Europeo, le donne gelesi sono tra le più belle, le più intuitive, le più creative. Purtroppo la società di Gela non è stata mai all'altezza, si vive per apparire, ai fatti si preferiscono le parole. Una città allo sbando distrutta prima dalla mafia oggi dell'antimafia. Gela è una città anarchica, una repubblica a se senza speranza e senza futuro. I colpevoli: Eni e politica.

Gela abbandonata da Dio e dagli uomini.
Mai domi, mai servi,
gente di lotte, senza paura.
Nel cuore una fitta, meglio la morte che la sconfitta.
Le guerre, le botte, il gelese non ha paura della morte.
La sorte bastarda ci ha dato tutto, o non ci ha dato niente.
Golfo incantato, aria e terra inquinata quelli del nord l'hanno contaminata.
Gente di poche parole e tanta nostalgia che rimpianto se prima o poi bisogna andare via.
Gente di mare e di pianura che ama l'avventura.
Gente che diffama e sparla senza motivo perché infelici del proprio io.

Gente che partirà o se ne già andata che amerà sempre quella spiaggia dorata.

Le mie frasi, frasi d'amore, e poesie sono molto seguite e condivise in tutta la Nazione. Odiate invece sono le mie frasi di vita sociale, tutte vere, autentiche, comprovate e insabbiate. Dopo qualche settimana dalla pubblicazione la mia frase si materializza guardando (QUARTO GRADO RETEQUATTRO), magistrati, politici, giornalisti, poliziotti, ex questori, imprenditori di falsa antimafia, ex presidenti della regione, Eni, sono tutti indagati. Il sistema Gela fino a qualche tempo fa considerato sistema d'acciaio, oggi finalmente è friabile, inizia a sgretolarsi.

Antimafia e Mafia sostanzialmente sono la stessa cosa, il loro scopo è l'arricchimento. Pochi si arricchiscono a discapito di tutti, più i due fenomeni sono ramificati più il territorio è sottosviluppato, insicuro, senza giustizia, privo di sanità.

Il presidente del Tribunale di Gela Riggio utilizzando una delle mie frasi definisce lo stesso presidio (Tribunale) "abbandonato da Dio e dagli uomini", come abbandonato da Dio e dagli uomini, aggiungo, è Gela, una città che ha basato la sua crescita sulla falsità, diffamazione e invidia, tutto avallato, garantito e promosso dalle istituzioni, e amplificato da alcuni comunicatori che creano fatti, eventi e personaggi a tavolino, oggi la città è al collasso, è senza futuro.

All'amore tra uomo e donna non devi mai mettere parola.

Chi grida normalmente ha torto.

Apparire è facile il difficile è essere.

Scrivere è un'occupazione solitaria. Avere qualcuno che crede in te fa una grande differenza.

L'ultima cosa che ricordo di noi è una foglia che cade facendo rumore.

Pagina autore: Golda Meir
Frasi in archivio: 36

Golda Meir, nata Golda Mabovič, o con la grafia alternativa Golda Mabovitch (in ebraico גוֹלְדָּה מֵאִיר Kiev, 3 maggio 1898 – Gerusalemme, 8 dicembre 1978), è stata una politica israeliana, quarto premier d'Israele (1969) e prima donna a guidare il governo del suo Paese, terza a ricoprire tale posizione a livello internazionale.