Frase di Charles Bukowski

La maggior parte della gente non è preparata alla morte, alla propria o a quella di chicchesia. Ne sono scioccati, terrorizzati. È come una grossa sorpresa. Che diavolo, non dovrebbe esserlo. Io mi porto la morte nel taschino. A volte la tiro fuori e le parlo: "Ciao bella, come va? Quand'è che vieni a prendermi? Sono pronto".

Un'idea più grossa ancora della mia grossa testa, più grossa di tutta la paura che c'era dentro, una bella idea, magnifica e comodissima per morire...

Ero solito portare una pallottola nel taschino, all'altezza del cuore. Un giorno un tizio mi tirò addosso una Bibbia, ma la pallottola mi salvò la vita.

Molti travisano e pensano che le mie siano canzoni d'amore. Non c'è cosa più sbagliata. Quando parlo ad esempio di Giuda, quest'uomo che si frequenta per convenienze, parlo di una mentalità, quella dell'apparire, di conformarsi alla norma. Quando canto L'eccezione parlo di capitalismo, del fatto che ormai siamo disposti a vendere anche l'anima, a dare via la propria coscienza e le proprie aspirazioni.

Molto spesso si ama una persona perché ci si impone di amarla. Altre volte si ama una persona per paura della solitudine... non parlo della solitudine corporale perché quella la risolvi con il sesso. Parlo della solitudine psicologica: la solitudine dell'anima. Altre volte ancora si ama, o ci si impone di amare, per pietà. E a volte, infine, perché si ha bisogno di un fratello. Di un compagno.

Esiste tanta brutta gente in circolazione al mondo.
Dispiace dovervelo confermare, ma la società moderna ha creato: Gente malvagia, gente bugiarda, gente invidiosa, gente diffamatrice, gente meschina.
Al mondo esiste gente che cerca di danneggiarti in ogni modo perché non tollera che tu abbia una vita più gratificante e appagante della loro.
Ritengo che questo tipo di gente sia l'espressione del male, anzi è il male assoluto, è un male che si esercita non per avere un vantaggio diretto ma semplicemente perché non tollera che un altro sia meglio di te. Ecco, questo tipo di gente è la più pericolosa, sarebbe in-grado di commettere qualsiasi tipo di crimine, questa gente è difficile da comprendere, è difficile da combattere, è difficile da individuare, è difficile da vincere.

Ero il tipo che vive di solitudine; senza solitudine ero come un altro uomo senza cibo o senz'acqua. Ogni giorno passato senza solitudine mi indeboliva.

Qualsiasi cosa è una perdita e spreco di tempo: tranne fottere di gusto o creare qualcosa di buono o guarire o correr dietro a una specie di fantasma-amore-felicità.

Non è una gara. Non ho mai desiderato la fama o i soldi. Desideravo buttar giù le parole come volevo io, tutto qua. E dovevo buttarle giù, se no mi prendeva qualcosa che era peggio della morte. Le parole non come qualcosa di prezioso, ma come qualcosa di necessario.

Scrivere è un'occupazione solitaria. Avere qualcuno che crede in te fa una grande differenza.

L'ultima cosa che ricordo di noi è una foglia che cade facendo rumore.

Pagina autore: Golda Meir
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Golda Meir, nata Golda Mabovič, o con la grafia alternativa Golda Mabovitch (in ebraico גוֹלְדָּה מֵאִיר Kiev, 3 maggio 1898 – Gerusalemme, 8 dicembre 1978), è stata una politica israeliana, quarto premier d'Israele (1969) e prima donna a guidare il governo del suo Paese, terza a ricoprire tale posizione a livello internazionale.