Frase di Chiarasandra Trevisan

Interrotta. Rotta dentro. Spezzata. Bloccata. È Successo qualcosa e non sei più la stessa. Porti ancora il tuo nome ma non lo riconosci. Mangi pezzi di cose che non hanno più sapore. Respiri qualunque cosa che non faccia rumore. Dormi con gli occhi aperti per vederti ritornare. Qualcuno ha tagliato qualcosa. Provi a ricucire ma il filo si spezza e l'ago si rompe. Sei interrotta ma non sei morta. Sei spezzata ma sei ancora intera. Sei bloccata ma sotto il tuo culo, il mondo gira ancora. Devi tornare indietro all'esatto punto di rottura. Devi ritrovarti, prenderti e portarti via. Devi aggiustarti senza colla. Devi salvarti ancora una volta. Devi.

Ed il Sole... Muore | mentre i miei sogni crollano | ed il Sole... dorme | e i sogni poi si scordano! | e tu Dormi... dormi | ora i tuoi sogni volano... | e tu Dormi... dormi | mentre i tuoi occhi "sorridono"!

S'è distanziata l'ombra dalla meridiana,
gira sul fuso il mondo e la sua ruota,
- siffatti l'àncora ed il calcagno -
sulla prodaia, fissati come chiodi,
flagrano capelluti sfagni.
Chiude gli occhi, tutto tace,
sulla provenda, plicata a dense strisce,
mansueta scorre l'anima
in un corpo di limace.
Senza riposo rotava il chiurlo,
girava sul pennone
come goccio l'astrolabio,
si salvò il pompelmo fra le rose,
in mare aperto il periplo a levante
decantava il blu di Prussia del piumaggio.
Dalla sediòla scambiò per apparenza
il pianto di cicale, di solito non liquefa la foglia la confidenza fatta,
come un sorriso di traverso
fa la pesta di caprini,
dall'abbaino, in disparte,
raffila un arrotino il disegno delle nasse.
In crogioli e matracci
distillava il senso delle cose,
temperava nel piatto la sua mela,
s'affacciavano nella controra,
come due occhi, gli orologi,
e non si sperde - dagli tempo -
sconnesso il solido in due punti...
scese a pennello il guscio sull'artista,
la rara convinzione di fragorose nuvole,
la mola che sfugge all'orma
di due distinte fragole.
Sa di sale - è già partita - l'onda disciolta come neve, dove la voce diventa bosco, insetto che disvuole l'acqua di garofani,
mutavano le triglie nell'acquaio,
la fibra dell'alga sulla scrivania.
Che fine ha fatto, disteso,
appollaiato sul ramo di camoscio,
adiacente all'ago della bussola
divorava fino all'ultima parola,
semmai disfece la coerenza
il polline sulla veranda,
s'aggiunse pure in là della pagliola
il cespo millefoglie di lattuga;
chissà se il cembalista suonerà
le prime sette note del notturno,
accresce in lui la netta meraviglia
di sfuse primavere nei bistrot,
nei graffiti sulle porte dei mètro.

PASCORE
(Eingedenken).

Tanto, non serve a migliorare nulla. Non è che chiudendo gli occhi si spenga qualcosa. Anzi, se lo fai, quando li riaprirai nel frattempo le cose saranno decisamente peggiorate. Questo è il mondo in cui viviamo, Nakata. Devi tenere gli occhi bene aperti. Chiudere gli occhi è da rammolliti. Evitare di guardare in faccia la realtà è da codardi. Mentre tu tieni gli occhi chiusi e ti tappi le orecchie, il tempo avanza. Tic-toc-tic-toc.

Una donna la riconosci dagli uomini che evita. Un uomo lo riconosci dalle donne che non corteggia. Gli sfigati li riconosci perché si scopano tutto quello che respira.

Il Bastardo Giallo: Riconosci la mia voce Hartigan? Riconosci la mia voce brutta merda di uno sbirro?! Sono cambiato ma scommetto che riconosci la mia voce.
Hartigan: Sì. Riconosco la tua voce... Junior.

Innamoratevi da giovani. perché alla mia età è difficile. A 42 anni non sopporti più nessuno e hai perso il sogno. Alla mia età, cammini a raso muro perché ci tieni al culo e sai che alle spalle ti può colpire solo chi ami tanto. È un casino alla mia età. Innamoratevi quando è primavera. Di inverno, è il gelo.

Voler bene, comprendere, aver pazienza, non significa necessariamente mettersi a 90 gradi. Credo che i 45 siano più che sufficienti.

Invece di mettermi i puntini sulle I, perché non metti una pezza sulle tue figure di merda?

Le ferite a volte fanno parte della cura.

Pagina autore: Vittorio Sgarbi
Frasi in archivio: 25

Vittorio Sgarbi, nome completo Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi (Ferrara, 8 maggio 1952), è un critico d'arte, saggista, politico, personaggio televisivo e opinionista italiano.

Pagina autore: Vadim Zeland
Frasi in archivio: 2

Vadim Zeland e' un mistico, teorico e scrittore russo la cui figura e' avvolta nel mistero; nonostante abbia pubblicato un'autobiografia, di lui si hanno poche informazioni.