Frase di Giulia Torelli

Siamo immagini perdute dalla memoria, la nostra identità è solo un sogno che si ricompone ogni mattina e ci ordina di alzarci a incastare tasselli nelle ore, al ritmo di una sinfonia che spesso non decidiamo noi, perché il sogno non è nostro, lo abbiamo ereditato dai fantasmi che ci hanno vissuto. La vita diventa armonia solo se riusciamo a ricordare la musica che è solo nostra, solo allora saremo il nostro sogno e il sogno coinciderà con la realtà.

Saremo ricordati.. non per le belle parole, non per ciò che abbiamo di materiali, non per le nostre idee.. Saremo ricordati per ciò che di divino dimora in noi stessi.. Come una scia che tratteggia il cielo luminoso o stellato.. Saremo ricordati per ciò che di divino riusciamo a mostrare in questa realtà, in questa vita a volte buia a volte grigia.. A volte luminosa, che riflette e traspare.. Saremo ricordati se saremo capaci di far uscire ciò che di divino dimora in noi stessi.

Ho due virtù. Una è il concetto. Vedo con precisione tutto ciò che non deve essere e quello che deve essere. La seconda è il ritmo. Per me il ritmo è Dio. Senza ritmo non c'è danza, nè architettura, nè musica... Le stelle hanno un ritmo, l'universo è ritmicamente ordinato, l'arte è il palpito di quel ritmo e, se non ce l'hai, è impossibile creare qualcosa. Quel ritmo io ce l'ho.

Mercoledì: Sveglia ore 9:00. Sveglia ore 10:00. Sveglia ore 10:30. Ore 10:34: inglese. Ore 10:35: pausa! Ore 10:40: matematica. Ore 10:42: devi morire! Ore di mezzogiorno: materie, aggiustaggio, un pò si anche... calcetto!

Calloway: Ora signori la cosa che mi sta più a cuore è il futuro di questo posto.
Brizzard: Che cosa suggerisce?
Callowent: Dobbiamo sveltire le cose, eh... chef! Se un ospite ordina un uovo cotto in tre minuti glielo daremo in due minuti, se ordina un uovo cotto in due minuti glielo daremo cotto in un minuto e se ordina un uovo cotto in un minuto gli daremo una gallina e che se la sbrighi da solo.

Una canzone arriva con la musica, con un suono o con un ritmo. Io inizio a buttare giù le parole più in fretta possibile, per rimanere aggrappato all'ispirazione, finché musica e testo non sgorgano quasi simultaneamente. In caso di poesia, invece, non serve per forza la musica. D'altro canto, però, la poesia ha bisogno di un certo senso del ritmo e quindi, in qualche modo, di musica.

Le paure in noi nascono dal timore di non essere all'altezza del personaggio che rappresentiamo. Ricordiamoci sempre che quel ruolo lo abbiamo creato noi e che abbiamo gli strumenti per distruggerlo e tirare fuori la nostra vera essenza, quella parte di noi stessi che abbiamo perduto e che ci rendeva felici.

Nelle relazioni sentimentali bisogna lasciare spazio alle passioni personali anche se queste non si condividono per divergenza di interessi. Conservare i propri spazi fa bene sia a noi che al rapporto di coppia. Bisogna sempre mantenere la propria individualità e averne cura.

I sognatori sono irriducibili, si frantumano quando gli svanisce un sogno, ma poi raccolgono i loro frammenti e ne costruiscono un altro.

Il mare appartiene ai pirati e ai poeti. Il mare è degli inquieti.

Le ferite a volte fanno parte della cura.

Pagina autore: Vittorio Sgarbi
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Vittorio Sgarbi, nome completo Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi (Ferrara, 8 maggio 1952), è un critico d'arte, saggista, politico, personaggio televisivo e opinionista italiano.