Orazio | AforismiCitazioni.it

L'avversità ha l'effetto di stimolare dei talenti che, in condizioni di prosperità, sarebbero rimasti dormienti.

Gli sciocchi, nel loro stupido pudore, nascondono le piaghe senza curarle.

La forza bruta non governata dalla ragione rovina sotto il suo stesso peso.

Scaccia pure col forcone la tua indole, tornerà ugualmente.

Aiuta un uomo contro la sua volontà e sarà come se lo uccidessi.

Buona parte della gente, accecata da false brame: "Niente è di troppo", dice, "perché quanto hai, tanto vali".

Nessuna poesia scritta da bevitori d'acqua può piacere o vivere a lungo. Da quando Bacco ha arruolato poeti tra i suoi Satiri e Fauni, le dolci Muse san sempre di vino al mattino.

Nessuno è mai soddisfatto della sua condizione.

Non sono costretto a giurare sulle parole di alcun maestro.

Quella sirena distruttiva, la pigrizia, è sempre da evitare.

Ciò era negli auspici: un pò di terra, non troppa, con un orto e una fonte d'acqua sorgiva vicino alla casa, e in più un pò di bosco.

La razza suscettibile dei poeti.

Ci tormenta la smania di non muoverci.

Vuoi insegnare? Sii breve, che la mente possa catturare i precetti e trattenerli più facilmente.

L'arco non riuscirà sempre a colpire ciò che minaccerà.

Fai quattrini, onestamente, se puoi, e se no, come ti capita.

Beato colui che, lontano dalle cure cittadine, come gli uomini dell'età più antica, ara i campi paterni con buoi che gli appartengono.

La pallida morte bussa con equo piede ai tuguri dei poveri e ai palazzi dei re.

È falso dire che si ha avuto fortuna, quando non si sa come sfruttarla.

Una vaga a sinistra, un altro a destra. Entrambi sono ugualmente in errore, ma si lasciano sedurre dai differenti delusioni.

Scrivere è un'occupazione solitaria. Avere qualcuno che crede in te fa una grande differenza.

L'ultima cosa che ricordo di noi è una foglia che cade facendo rumore.

Pagina autore: Golda Meir
Frasi in archivio: 36

Golda Meir, nata Golda Mabovič, o con la grafia alternativa Golda Mabovitch (in ebraico גוֹלְדָּה מֵאִיר Kiev, 3 maggio 1898 – Gerusalemme, 8 dicembre 1978), è stata una politica israeliana, quarto premier d'Israele (1969) e prima donna a guidare il governo del suo Paese, terza a ricoprire tale posizione a livello internazionale.